giovedì 16 settembre 2010

Genesis II - la vendetta

Riprendo il discorso sulla genesi, da dove era stato interrotto;
l'uomo è finalmente stato creato (anche se non si capisce bene da chi e da quanti), e gli vengono impartiti i seguenti compiti:
"siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra"
Direi che è tutto chiaro anzi, la trasparente semplicità quasi insospettisce... e infatti quasi subito dopo cominciano di nuovo i misteri:
"quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra,... perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo...allora il Signore Dio plasmò l'uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita.... poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato..."


Unica possibile spiegazione: Dio aveva creato l'uomo, gli aveva detto di riempire la terra, moltiplicarsi e dominare ogni essere vivente, ma si era scordato di plasmarlo in un corpo... c'è stata forse omessa, quindi, la parte in cui l'uomo dopo avere appreso quali fossero i suoi compiti, aveva commentato:
"Signore Dio, ma come faccio a moltiplicarmi, essere fecondo, riempire la terra, etc. senza nemmeno una donna? come faccio a soggiogare ogni essere vivente se ancora non ci sono state elezioni politiche? E quale partito mi consigli di fondare?"

Ora il secondo passaggio appare più chiaro: il Signore condivide le perplessità dell'uomo, quindi gli plasma un corpo e gli fa inalare dalle narici una misteriosa quanto corroborante sostanza e provvede infine a creare la donna clonandola a partire da una sua costola (curioso notare come in inglese, i termini "uomo" e "donna", che corrispondono rispettivamente a "man" e "woman" siano identici a parte la locuzione "wo" che probabilmente fu il suono emesso dall'uomo mentre il Signore gli espiantava una costola senza avere ancora inventato l'anestesia...).

Le cose ora sembrano essere a posto; il Signore mette le Sue creature nel giardino e le guarda giocare contento, chiedendo il rispetto di una sola stupida e semplice regola: non-mangiate-i-frutti-dell'-albero-della-conoscenza!

Ma, come abbiamo già visto diverse volte fin qui, aveva dimenticato qualcosa... l'uomo e la donna infatti avevano ricevuto un compito chiaro: moltiplicatevi! Ma nessuno dei due aveva idea di come fare.
Un bel giorno l'uomo disse alla donna: io lo so! Ho visto come ha fatto Lui! Vieni qui... la fece quindi avvicinare e tentò di strappargli una costola, ma la donna gli piantò una poderosa ginocchiata sulle palle facendolo esclamare per la prima volta: porca Eva che dolore! E da qui il nome.
Eva quindi, ligia al dovere più che l'uomo (da sempre), pur di sapere come portare il dovere di moltiplicazione, interrogò l'albero della conoscenza... e qui il disastro....:
"ecco l'uomo è diventato come uno di NOI (n.d.r.), per la conoscenza del bene e del male... Il signore Dio lo scacciò dal giardino dell'Eden... scacciò l'uomo..."

Solo una domanda: "noi" chi? A questo punto non può più essere un caso... avevamo già notato questo misterioso "pluralis maiestatis" comparire in precedenza e sinceramente il sospetto che all'opera ci sia qualcun altro diventa sempre più fondato.

A questo punto mi fermo ed invito chi ne ha voglia a leggersi gli "strani" commenti che un mio carissimo e misterioso amico (Menestrello Errante) ha scritto sotto il post "genesis" qui nel blog; poi vi chiedo: invece di cercare gli alieni, perché non cerchiamo l'uomo?

Un abbraccio

4 commenti:

  1. Lo cercava anche un tale, un certo Diogene di Sinope. :D

    Ma tornando a Dio, nei primi libri della bibbia, viene chiamato Elhoim (coloro che sono venuti dal cielo).

    E se avessero ragione i manoscritti di Nag Hammadi?


    Per i quali la creazione di questo universo in cui viviamo non sarebbe opera del Logos del Dio Supremo ed Altissimo, ma di un sotto-dio. Nato quando un eone chiamato Sophia (Saggezza) emanò senza il suo eone partner, il risultato fu il Demiurgo o mezzo-creatore,
    conosciuto con il nome di Yaldabaoth.

    Yaldalobat creò questo universo inconsapevole che sopra di lui c'era l'Altissimo.

    Quindi in questo universo gli uomini sarebbero figli e creazione, di un dio minore.

    Sophia pentita, ogni tanto bacia con la sua stella di Saggezza alcuni dei suoi Figli (illuminandoli la Via).

    Fu Lei a mandare il serpente, il quale aveva il compito di aprire gli occhi all'uomo facendogli vedere il vero Dio, il Pleroma.

    A questo punto l'Altissimo mandò due Eoni, Cristo e lo Spirito Santo, per salvare l'umanità dal Demiurgo. Cristo prese poi la forma della creatura umana Gesù in modo da poter insegnare all'umanità la via per raggiungere la gnosi: il ritorno al pleroma.

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  2. Per chi fosse interessato, molti dei riferimenti di Menestrello Errante si possono trovare anche in "Esoterismo e Massoneria" di Claudio Bonvecchio.

    Per tutti gli altri - quelli non baciati da Sophia - resta sempre l'opzione di sbagliare sì, ma in maniera interessante...

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  3. Caro "anonimo", grazie per avere lasciato anche l'impronta della tua mano in questa caverna :)
    Il mio fraterno ed errante menestrello, per quel che so, sorseggia l'acqua di tante fonti, come del resto tento di fare io...
    Bellissimo il concetto di sbagliare in modo interessante, cui mi permetterei di aggiungere anche: rileggere i nostri errori per trarne preziose indicazioni sul nostro cammino.
    Ti abbraccio e spero di "risentirti" presto

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  4. A proposito del Prof. Claudio Bonvecchio riporto questa sua riflessione sulla Gnosi.

    ESSER GNOSTICI OGGI: UNA RIFLESSIONE (di Claudio Bonvecchio)

    La parola "Gnosi" sembra oggi evocare universi lontani, sconosciuti, se non impraticabili. Sembra rimandare ad un sapere un pò polveroso, dove una erudizione (apparentemente) obsoleta si fonde con altrettanto (apparentemente) obsolete dottrine religiose: un patrimonio, insomma, da filologi professionisti, da teologi, forse anche da filosofi, non da uomini semplici. Un patrimonio lontano comunque dal sapere comune e dalla vita quotidiana di un individuo del XXI secolo. Ed invece, le cose non stanno proprio così.
    Oggi più che mai le antiche dottrine gnostiche mostrano tutto il loro fascinoso splendore, come un gioiello prezioso ritrovato in un cassetto da tempo dimenticato. Un gioiello che può essere portato con l'orgoglio e il piacere di chi sa apprezzare la manualità degli artefici, la ricchezza del lavoro, la raffinatezza del materiale. Rappresentano infatti, le
    dottrine gnostiche, una risposta "forte" al travaglio della modernità, alla solitudine di una umanità immersa nelle tenebre dell'ignoranza, al venir meno delle tradizionali dottrine religiose, al tramonto delle ideologie, all'eclisse del simbolico: la
    linfa della vita del profondo.
    Il messaggio gnostico non promette facili soluzioni, non concede nulla alle seduzioni estetiche, non offre -per usare di un linguaggio mass-mediatico - prodotti di largo consumo e neppure si rivolge, indiscriminatamente, a tutti. Si rivolge agli
    uomini di buona volontà: quegli uomini per cui parola come Luce, Verità, Perfezione, Scintilla Interiore hanno il potere di ridestare echi nascosti ed una profonda, insaziabile, nostalgia. Si rivolge a tutti coloro che desiderano risalire la china decadente di un mondo insensato e nemico dello Spirito: privo di Luce e di verità. Si rivolge a tutti coloro che credono -anche se non lo conoscono- ad un dio lontano e nascosto, vicino però a chi desidera farglisi incontro.
    Il messaggio gnostico vuole il ritorno degli uomini ad una vera Dimensione Spirituale o pneumatica e vuole che ciò avvenga con un processo conoscitivo (gnostico) interiore. Un processo che, con equilibrio, senza dogmatismi, ma con salde convinzioni, porti a ravvisare il fuoco interiore, celato in tutti coloro che lo riconoscono come l'impronta eterna del
    Deus Absconditus.

    E` il fuoco del Pleroma o pienezza del divino che rende l'uomo -che in esso si risveglia - partecipe, direttamente, dal divino in un processo di riscoperta della Totalità: cioè di se stesso.
    Abbandonate alcune superflue accentuazioni simboliche, la Gnosi vuole essere -oggi più che mai- la riproposizione di un modello di Totalità, in grado di dare in senso all'individuo e alla collettività. Un modello capace di fondere -sincreticamente- nelle confessione di un unico Dio, la ricchezza spirituale dell'umanità. Una ricchezza che diventa per ciascuno la meta agognata e la vera unica Dimora: la Casa di Sempre.


    www.memphismisraim.it/Esser%20Gnostici%20oggi.pdf

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