lunedì 31 gennaio 2011

Sessual-mente

Non ci lasciano in pace nemmeno nella nostra intimità.
Sono talmente continue e pressanti le incursioni nella sfera sessuale umana, che in un certo senso non siamo più soli nemmeno in quei momenti: pubblicità, film, talk show, giornali, settimanali, calendari, moda e tendenze, programmi radiofonici... tutti "richiamano", "ammiccano" o addirittura rappresentano fedelmente, quello che deve essere il nostro moderno rapporto sessuale con il partner, anche se quasi sempre omettono utili indicazioni sulle precauzioni o gli accorgimenti da utilizzare in taluni casi; ritengo quindi opportuno elencare alcuni consigli ed indicazioni, affinché le vostre esperienze siano pienamente soddisfacenti:

-la lavatrice non è più solo la macchina che pulisce i vestiti, bensì anche l'imprescindibile supporto per almeno un rapporto sessuale ogni tanto: lei seduta sopra e lui in piedi davanti, possibilmente durante la fase di centrifuga; poco importa se l'altezza media degli italiani sia tale da rischiare spesso di penetrare il cestello, sono dettagli insignificanti che si possono brillantemente superare con un panchetto (Ikea credo abbia a catalogo un prodotto dedicato che si chiama: Thrombain); poco importa anche se i nuovi modelli "salvaspazio" offrono una seduta per lei decisamente ridotta, è infatti possibile ancora una volta ricorrere al catalogo Ikea, acquistando uno "stendino" pensile a cui la signora possa appendersi o reggersi con le mani (il prodotto credo si chiami: reggi-Kiavich, ma è monouso);

-addio cari vecchi tavoli da biliardo relegati in fumose sale da gioco, oggi a prenotare "ore" si vedono sempre più spesso coppie di amanti: lei stesa sopra il tavolo e lui sempre in piedi davanti; ancora una volta può risultare fastidioso il rialzo delle sponde ed il povero maschietto sarà questa volta a rischio di penetrare la "buca" sbagliata, oltre al fatto che la polvere di gesso non è certo un lubrificante raccomandabile; ma il tutto si può superare al meglio acquistando un set di cuscini dedicati Ikea che si dovrebbe chiamare billiard-sckope e ricordando di portare un aspirapolvere a batteria per rimuovere la polvere di gessetto prima di cominciare;

-altro "must" della vita sessuale di ogni coppia moderna, è l'entrata in casa in preda ad una irrefrenabile passione e relativa consumazione del rapporto a ridosso della parete vicino l'ingresso; opportuno in questi casi ricordare di non posizionare nelle vicinanze un porta-ombrelli, o comunque di sincerarsi che sia vuoto (per evitare spiacevoli effetti collaterali), e non collocare ad una altezza troppo ridotta gli attaccapanni per cappotti, anche se possono rivelarsi utili come supporti per lei (come lo stendino reggi-kiavich); importante per gli uomini sarebbe poter indossare (magari prima di uscire per cena) un bustino o una cintura per ernie, essendo decisamente rischiosa in tal senso la sollecitazione della colonna dorsale durante la pratica; meglio, infine, se durante il pasto, la signora introduce poco cibo riducendo così il suo peso che dovrà essere interamente sostenuto dal vigoroso amante (scordatevi di poter contare sull'aiuto dell'incastro che si verifica durante l'accoppiamento, se non reggete per intero il peso della vostra compagna rischiate infatti dolorosissime e spesso irreversibili conseguenze);

-il bagno, una volta relegato all'umile ruolo di sede delle nostre espressioni corporee più "basse", è oggi uno dei talami per eccellenza: dal lavabo alla doccia, tutto si presta per un soddisfacente quanto focoso rapporto; è importante essere molto oculati nella scelta dei miscelatori: spesse volte la forma non è stata studiata per essere "ergonomica" in caso di pratiche sessuali; evitare quindi le rubinetti a stella, leve appuntite e superfici spigolose, necessario inoltre che il lavabo sia montato su supporti molto solidi, altrimenti lo vedremo inesorabilmente crollare sotto il peso della nostra amata. Particolare attenzione deve essere riposta nella scelta del box doccia: pedane anti-sdrucciolo sul fondo, pareti resistenti e ancora una volta rubinetterie che non ambiscano a concorrere nell'atto della penetrazione; inevitabile purtroppo la "capocciata" della signora contro la cipolla della doccia, consiglio quindi di sceglierla di materiali leggeri affinché non risulti eccessivamente contundente. Infine ricordarsi di tenere il locale sempre areato e ben deodorato, pena la immediata caduta di ogni "appetito" non appena varcata la soglia;

-la cucina è ormai il luogo di accoppiamento per eccellenza: come resistere alla tentazione quando si guardano quelle lascive superfici pianeggianti, contornate dalla presenza di oggetti dai variopinti colori e riflessi metallici; fondamentale è l'adozione di fornelli tradizionali a fiamma di gas: i fornelli elettrici infatti non sono affidabili quanto al corretto giudizio della temperatura superficiale e questo può portarci a spiacevolissime conseguenze (soprattutto per lei), altrettanto importante è posizionare la cappa aspira-fumi ad idonea altezza, per evitare dolorosissime testate (meglio poi se la cappa non presenta spigoli, altrimenti possiamo provocare ferite lacero-contuse); controllare che i tasti di avvio degli elettrodomestici presenti sul piano di "lavoro" sia in posizione non facilmente raggiungibile, altrimenti si rischia che proprio sul più bello ci si trovi a fronteggiare un frullatore impazzito.

Concludo con alcuni consigli pratici sul vestiario, che prevalentemente riguardano le donne:
verificare di non avere problemi di flatulenza prima di indossare il perizoma, altrimenti la porzione di indumento che si infila tra le natiche si comporterà da "corda vibrante", cogliendoci si sorpresa mentre amplifica a dismisura le nostre emissioni (con il risultato di fungere da grande deterrente per il compagno); togliere i vasi di gerani dai reggiseni a balconcino, possono infatti cadere inavvertitamente sui piedi del compagno; evitare orecchini con pendenti troppo lunghi, perchè possono facilmente impigliarsi: nei fornelli, nelle stecche sui tavoli da biliardo, sullo stendino reggi-kiavich, sugli appendi abiti all'ingresso, separatevi (almeno in qui momenti) dal quel cavolo di cellulare.

E la camera da letto? Beh... lì si guarda la televisione

Un abbraccio

venerdì 28 gennaio 2011

Crisi di identità

Ho sognato la domanda finale di un classico "quizzone" a premi televisivo di un futuro non molto lontano:

-allora signorina, saprebbe rispondermi per un milione di euro alla seguente domanda: quale è il suo vero nome?

-mmmhhh... posso chiedere un aiutino....?

Suona paradossale, ma vediamo il proseguo della trasmissione:



-d'accordo signorina, ecco l'aiutino:
il suo nickname su facebook è "Nutellina",
su Second Life lei si chiama "Vulvia,
su twitter "Pamela",
il soprannome di infanzia con gli amici è "Patty",
il nome che utilizza con gli amanti è "Penny",
i suoi genitori la chiamano "Patatona",
sul lavoro è soprannominata "Pirellona",
sulla sua carta di identità ha cambiato il suo nome (dopo il 20-esimo intervento chirurgico estetico) in "Louis",
suo marito la chiama "Ortica",
i suoi fratelli "Baby",
sua figlia "Mamy",
sua nonna "nipotina",
il suo datore di lavoro "hey tu",
nel suo blog si presenta come "Catty"
nei forum dove partecipa il suo Avatar è "Wonder Woman",
a noi della trasmissione ha detto di chiamarsi "Gioia",
ha 1 minuto per rispondere.....

In questo interminabile lasso di tempo, la concorrente vede scorrere il filmato della sua intera vita, alla affannosa ricerca di se stessa e del suo vero nome, lottando contro la terrificante sensazione di non sapere più chi lei sia e non potersi intascare il lauto assegno; quindi scoppia in un irrefrenabile e disperato pianto.

A questo punto del sogno mi sono svegliato, pervaso da una sensazione in parte di ilarità, in parte di scoramento: è davvero possibile che la nostra "moderna" vita, ci stia talmente allontanando da noi stessi da rischiare infine di farci dimenticare chi siamo?

Il dubbio mi attanagliava al punto che ho dovuto subito contattare la mia unica e preziosa Guida Spirituale (ovviamente, il nostro Santo Padre):

-padre?
-zì, sono kvi fighliolo, che k..osa fuoi stafolta?
-mi chiedevo se davvero stiamo rischiando di perderci al punto da non sapere più nemmeno chi siamo, come ci chiamiamo; che ne pensi?
-io zo penizzimo ki sono: zono il Padre; no, folefo dire ke zono il Pastore, no.. zono Zua Zantità, anzi Zono Penetetto XVI-ezimo, no... zono Joseph... porca paletta!.... mi za ke hai skoperto un nuofo mistero della fede!
-noooooo!!! non puoi mollarmi così, ma nemmeno tu sai chi sei? non ci posso credere....

Troppo tardi, si è già chiuso in "religioso" silenzio, ma questa volta mi ha detto qualcosa di prezioso: anche lui sta perdendo la sua identità.

In realtà mi chiedo se abbiamo mai saputo, anche in passato, chi fossimo davvero: c'è mai stato un momento in cui l'uomo aveva coscienza di sé oppure ci siamo sempre e solo identificati in qualcosa di esterno, proveniente dalla società, dagli "usi e costumi", perdendo di vista noi stessi...

Forse oltre a non sapere più chi siamo, non possiamo nemmeno ricordare se e quando lo abbiamo mai saputo; di fatto la Bibbia stessa ci racconta che fu il Creatore a dirci cosa fossimo, cosa dovevamo fare, a chi somigliavamo, etc. noi "da soli" è possibile che non lo abbiamo mai saputo.

Inutile e ridicolo sentirsi e comportarsi da eletti dominatori del mondo, quando nemmeno possiamo intuire la Verità, no?

Trasportato in un buio e triste baratro, mentre riflettevo su queste cose, ho infine incrociato lo sguardo incuriosito del mio cane e allora, con gli occhi lucidi dal dolore, gli ho chiesto: ma tu, lo sai chi sei?
Lui mi ha scodinzolato ed ho capito in quel momento quanto ero imbecille.

Un abbraccio

martedì 18 gennaio 2011

Ruby Tuesday

Cantavano i mitici Rolling Stones: "goodbye Ruby Tuesday"; ed oggi, martedì 18 gennaio, le prime pagine inneggianti al caso "Ruby" mi hanno fatto tornare in mente il brano della mitica band.

Il paradosso è stridente: come mai uno dei brani più apprezzati di questa band, che è chiaramente inneggiante ad un rapporto occasionale con una certa "Ruby", diventa oggi una pesante croce per il nostro povero Primo Ministro?

Insomma, mi sembra un chiaro esempio di ipocrisia e disparità di misure: in un caso è giusto che il cantante di una band abbia rapporti con una scatenata fan e le dedichi una canzone, nell'altro non accettiamo che un altrettanto celebre personaggio faccia lo stesso e invece di dedicare una canzone, magari regala un appartamento; non è giusto! Questo è accanimento.

La domanda che più mi attanaglia è però questa: come fa questa "Ruby" ad essere ancora minorenne dopo essersi accompagnata con Mick Jagger nel 1967 (anno di uscita del brano)? Certamente deve essere una ragazza dalle grazie infinite ed irresistibili, se dopo quasi mezzo secolo ancora riesce a sedurre personaggi di spicco.

Sono anche stupito dal fatto che il buon Silvio non abbia pensato alla grandissima risonanza che avrebbe avuto il farsi sedurre, 44 anni dopo, dalla famosissima "Ruby"; anche se capisco appieno che lui si senta come Mick Jagger:
-entrambi fenomeni mediatici e delle comunicazione
-entrambi donnaioli di fama consolidata
-entrambi seguiti da un gran numero di sostenitori
-entrambi ricchi
-entrambi artisti....

La cosa più interessante del moderno "caso Ruby" sono, ancora una volta, le notizie non pubblicate dai giornali ed in particolare le reazioni a caldo di personaggi di spicco sullo scenario mondiale:

Bersani - mò vacca boia Silvio... questo tromba come un riccio... alòra mi faccio operare anche io di prostata, putàna miseria e poi chiamo la Rosy... ma no valà che senò Vendola si ingelosissie...

Di Pietro - mapokkavakkaboia! Ekke...oh...eh! E' ora di basta adesso, gli ittagliani devono dire di finiamola con queste cose, è veggognioso! kuesto nemmeno ci vuole lasciare la topa annoi! E io chi mi trombo mò?

Casini - bèh... credo che un governo di responsabilità debba essere responsabile, altrimenti non è di responsabilità, oppure non è un governo, oppure mi sono sbagliato io, che può anche capitare...

Fini - mai che me ne passi una a me, mai!! La pagherà cara questa

Ratzinger - kardinale, mi spieca kosa è un "rupy"?

Obama - yes we can!!!!!!

Insomma, cari amici, ogni volta che pensiamo di avere visto il peggio siamo prontamente smentiti dalla ingegnosa macchina creatrice del cosmico e putrescente nulla; abbiamo un dispiego di forze immane (detective, apparato giudiziario, politici, media, etc.) che sarebbe forse in grado di risolvere il problema  della corruzione, o dell'evasione fiscale, degli appalti truccati, etc. che lavora a pieno ritmo solo per darci in pasto inutile squallore.
Molti pseudo libidinosi politicanti mi potrebbero obiettare che un Primo Ministro deve essere l'immagine della integrità del popolo italiano, quindi non può permettersi certe cose, io risponderei che purtroppo il nostro Primo Ministro assolve egregiamente a questo compito, e fin quando non avremo la forza per urlare che non ci interessano queste schifezze ma vogliamo piuttosto sapere dove finiscono i nostri soldi, allora meritiamo di continuare a vederli spesi per indagare sui costumi sessuali dei politici piuttosto che sul loro operato.
Trovo assurdo ed offensivo che per noi, poveri italiani, l'unico modo per giudicare il nostro governo e poter intervenire per punire una condotta non coerente con quanto necessario e promesso, sia andare a spulciare su cosa fa la sera nel suo talamo... Sinceramente vorrei poter leggere con la medesima dovizia di particolari: dove vanno i finanziamenti pubblici, come sono spesi i soldi, i progetti, etc. e poter su questo mandare a casa chi "sgarra".

Caro Silvio, ti dedico quindi il brano dei Rolling Stones sperando che ti decida a smetterla di pensare che se anche muori risorgerai dopo 3 giorni, anche perché l'ultimo che lo ha fatto è comunque sparito dalla circolazione.

Un abbraccio

mercoledì 12 gennaio 2011

Tic Tac

Chiariamo subito che, dopo approfonditi esami "in vitro" ed "in vivo", eseguiti secondo stringenti protocolli di studio, posso affermare con certezza che: il "tic tac" degli orologi non è collegato alla presenza degli omonimo confetti al loro interno; quindi il relativo spot pubblicitario (che recita: "la vita fa tic tac, il ritmo fa tic tac" etc.) è ingannevole.

Ho però sempre avuto il sospetto che la originalità del tic tac degli orologi contenga a sua volta un grande inganno: convincerci che il tempo esiste; per questo, ho ritenuto opportuno esaminare a fondo la questione e riporto qui l'esito dei miei lunghi e faticosi studi.

Mi è sempre parso stridente il contrasto tra una realtà "evoluta" che ci ricorda che ore sono in ogni momento (ogni nostro accessorio indica l'ora: il "vecchio orologio da polso", il cellulare, la tv, il pc, il cruscotto della macchina, la radio, le insegne elettroniche, presto anche lo sciacquone del water) e la realtà "non evoluta" che si manifesta in modo totalmente slegato dallo scorrere del tempo; infatti: un albero, una nuvola, una farfalla, un fiore etc. non sembrano mostrare alcun tipo di relazione con la nostra percezione del tempo, eppure esistono e "convivono" con noi.

Il problema alla base, a mio avviso, nasce dal fatto che non consultiamo i nostri orologi per avere la sola indicazione di che ore sono; se infatti fosse solo questa la nostra esigenza, guarderemmo l'ora per soddisfare una curiosità e nulla più (come se ci fossimo interrogati sulle previsioni meteo), per poi pensare: "ah, ok sono le 10, chissà tra un altro pochino che ore saranno..."; in realtà noi consultiamo l'orario per vedere a che punto siamo di una immaginaria corsa cronometrata, o forse meglio dire di un immaginario grande conto alla rovescia; perchè?

Bèh, la risposta non è così difficile da trovare: abbiamo appreso fin da bambini che la vita ha una partenza ed un arrivo; da qui il nostro concetto di scorrere del tempo ed il nostro inconscio e continuo conto alla rovescia.

A questo punto, ancora una volta, sono dovuto ricorrere all'unica persona in grado di aiutarmi in questo importante studio: il mio padre putativo J.R.; non il JR della serie Dallas, ma il mio caro Joseph Ratzinger con cui ho avuto il seguente dialogo:

io-come andiamo?
JR-ma inzomma... kosì kosì
io-dai, non buttarti giù, tu dovresti essere la persona più "spiritosa" di questo mondo!
JR-ha...ha (lui ride a scatti), in fonto hai racione; dimmi racazzo, kosa fuoi kiedermi?
io-senti, ma perkè raccontate a tutti che la vita finisce, con tanto di pompose cerimonie funebri?
JR-bèh, stupidino, è offio: perkè si muore! Anke tu prima o poi.. ha....ha (altra risata)
io-ok, allora riformulo: ma non dite che poi si risorge come fece Gesù? allora... finisce o no? A che serve il funerale?
JR-mmhhh... kuesto è un mistero della fede
io-ok, stupido io a chiedere.. dai un abbraccione e alla prox

Siamo alle solite, però il problema non è da poco: se la vita finisce allora è sensato vivere con un cronometro nella testa, ma se così non è... cambia tutto e tanto.
La nostra magnifica quanto ingannevole mente, viene da noi ascoltata in ogni istante della nostra vita: ci dice di fare questo, fare quello, questo sì, questo no, etc. e noi la seguiamo pedissequamente senza mai, o quasi, dubitare di quel che ci dice.

Ora domando: ma quando la nostra mente ci ha detto che tutto finirà?
In realtà non ce lo può avere mai detto chiaramente (perché la nostra mente apprende per esperienza diretta e chi di noi può dire di avere già "vissuto" questa esperienza ...); abbiamo visto altra gente quindi abbiamo tratto le nostre conclusioni, ma non possiamo in alcun modo concepire in modo profondo e convinto che tutto ad un certo momento sparisca nel nulla, nell'oblìo; non nasciamo con questa consapevolezza, i bambini piccoli infatti non riescono nemmeno a concepire certe cose, le apprendono solo dai "grandi" strada facendo.

Molti possono commentare dicendo: io non so cosa accade "dopo", quindi ho paura/certezza che tutto finisca; ma io risponderei: ma vivendo secondo questo principio, non si farebbe mai nulla... nemmeno salire in macchina per andare a prendere un caffè al bar.

Se tutto è solo un procedere verso una meta certa che è l'oblio, il nulla... allora vivere intensamente e con accanimento, non è forse cosa totalmente irrazionale?
La natura stessa, la vita, il creato, non sono quindi solo inutili illusioni?

Non sono certo argomenti che possono aprirsi e chiudersi in un articolo su un blog; ma lasciatemi dire che tra tutte le invenzioni dell'uomo, quella della morte e del tempo sono le più dannatamente geniali.

Un abbraccio

martedì 4 gennaio 2011

Epifania

Il prossimo 6 gennaio si celebrerà la festa cristiana della Epifania, assunta a festa nazionale e sono certo che gli irriducibili combattenti contro le radici cristiane della nostra italiana società, (pronti a staccare i crocefissi dalle scuole per sostituirli con i calendari di Max), andranno comunque volontariamente a lavorare.

Questa ricorrenza è considerata importante dalla chiesa cattolica tanto quanto la pasqua ed il natale, anche se di fatto l'evento celebrato non sembra essere paragonabile: come possiamo dare pari importanza ad eventi come la nascita e la morte di una persona, per non parlare poi della sua resurrezione, con il momento della visita di tre sconosciuti che, peraltro, invece di portare qualcosa di utile alla madre (come pannolini, biberon, tutine, culle, orsetti, passeggini, etc.) si presentano con: oro, incenso e mirra.

Ho personalmente dibattuto su questo punto con il mio amico Ratzinger (che, in quanto nostro Padre putativo, è sempre disponibile a discutere con i suoi figli) chiedendo quindi:

-caro Joseph Ratzinger poi diventato Papa Benedetto sedicesimo, eletto pastore della romana chiesa nel mondo e guida spirituale degli uomini...

ma mi sono accorto che mentre parlavo si era addormentato, per questo ho tagliato corto:

-hey Jo!

e lui ridestatosi: ahh.. konosko qvesta kanzona di Hendrix, ke pella...

ed io, subito approfittando della sua rinnovata attenzione:

non volevo parlare di lui, ma chiederti solo il motivo per cui l'epifania è tanto importante per il cristianesimo;

lui: ahhh... zempre a fare domande stupidine... è ovvio il motifo: già appena nato il pampino Gesù, hanno kominciato a fargli le offerte; zenza offerte niente chiesa, qvindi importante zeguire l'esempio dei Magi, kapisci? Hanno portato doni al pampino, kapisci?

io: per l'oro posso anche capire, ma incenso e mirra non hanno mica valore; cosa se ne faceva Gesù di incenso e mirra?

lui: kvesto è un mistero della fede offiamente!

Quindi, come le tante altre volte che ho parlato con lui, non appena il discorso si è fatto interessante è scattato il "taglia fuori" del mistero della fede; mi vedo perciò costretto a tentare di dare da solo una credibile interpretazione:

il termine "Magi" è il plurale, antiquato, di "mago"; ai giorni nostri forse li dovremmo chiamare "Maghi". Questi erano i mariti delle tre fatine (Flora, Fauna e Serenella) che recarono visita alla neo-nata Aurora (la bella addormentata); sia i maghi che le fatine erano dediti a visitare gli infanti destinati a morire giovani e poi resuscitare/risvegliarsi, portando loro un dono a testa in grado di aiutarli durante la loro breve esistenza e guidarli verso la resurrezione o risveglio.

Facendo il parallelo con i due racconti, si può intuire come di fatto queste magiche presenze costituiscano una sorta di guida spirituale che fornisce al neonato il corredo necessario per affrontare la vita ed il "risveglio" ("resurrezione" per i cristiani, gli orientali la chiamerebbero "illuminazione", i moderni e vuoti la chiamerebbero invece "maturità").

Resta da sciogliere infine il nodo del significato dei doni portati dai maghi al bimbo, ma se pensiamo al possibile percorso simbolico che ho tracciato, forse diventa tutto più chiaro:
-l'oro è il metallo divino, è il simbolo della ricchezza e perfezione dello spirito;
-il fumo dell'incenso viene usato ancora oggi in diversi rituali per aiutare la meditazione, quindi può rappresentare l'anima;
-la mirra è un prodotto che veniva usato per curare e conservare il corpo (anche dei defunti), quindi potrebbe richiamare simbolicamente il corpo stesso.

Ora mi è tutto chiaro, il simbolismo e l'importanza delle 3 componenti del nostro essere e del percorso spirituale da compiere sono stati svelati come in un libro di Dan Brown (fratello del più fannullone ed insipiente Charlie Brown); resta un mistero insondabile capire come questo affascinante discorso si possa collegare alla idea che una vecchia rimbabita a cavallo di una scopa, porti calze piene di carbone dolce nelle case....

Un abbraccio