martedì 2 agosto 2011

Cervello al limite

Secondo uno studio britannico di recente divulgazione, il cervello umano ha raggiunto il limite massimo di assorbimento energetico rispetto al resto degli organi, quindi non sarà possibile diventare più intelligenti di quanto già siamo (pena forse il rischio di essere mangiati vivi dal nostro stesso cervello).

In realtà sarei curioso di sapere chi può dirsi stupito di questo "verdetto"; personalmente ho sempre ritenuto che se al valore della evoluzione umana raggiunta nel corso degli ultimi millenni sottraiamo la disponibilità di tecnologia, il bilancio è zero.
Forse però vale la pena approfondire il concetto e domandarsi: tecnologia è evoluzione oppure da quando è apparso sulla terra il primo esemplare di homo sapiens x 2  non siamo più cambiati?

In effetti il cervello umano, secondo questo studio, è esattamente come un computer quindi fin quando non sarà creato un nuovo processore (il sapiens 3, oppure sapiens 3 core) con più potenza e meno consumi, non andremo avanti. Si spiegherebbe il motivo per cui il più grande produttore di microprocessori si chiama Intel, perché l'intelligenza altro non è che capacità di elaborazione dati e l'evoluzione altro non è che il processo che ne consegue automaticamente, quasi fosse un nuovo sistema operativo montato su una macchina più potente.
Proseguendo con il parallelo, cogliamo immediatamente il vero significato delle definizioni dei nuovi computer, palmari, smartphone ("smart", ancora una volta, significa anche intelligente oltre che lattina con 4 ruote sotto), etc. infatti tutti ci vengono presentati come più "evoluti" dei precedenti e appaiono infine più comprensibili gli scenari fantascientifici in cui futuristici computer arrivano ad un livello evolutivo superiore all'uomo stesso, diventando infine la specie dominante sulla terra.

Eppure qualche legittimo dubbio mi attanaglia; se l'equazione: evoluzione = intelligenza = elaborazione dati è vera, allora un adolescente con in mano uno smartphone è più evoluto di un coetaneo africano, magari analfabeta; proviamo ad osservarli entrambi:

-L'africano sta seguendo le tracce di una preda, sta pensando come non farsela sfuggire controllando al tempo stesso che non ci siano altri predatori in zona in grado di "soffiargli" il pasto o addirittura mettere in pericolo la sua vita... ascolta ogni minimo rumore, è attento alla direzione del vento, sente gli odori, cerca di scorgere ogni minimo dettaglio e movimento mentre prepara il suo agguato; sa che avrà solo una occasione, una finestra di pochi secondi in cui agire in modo perfetto, non è ammesso il minimo errore, è in gioco la sua vita e quella della sua famiglia. Finalmente, dopo una attesa interminabile, capisce o forse solo intuisce istintivamente che è il momento di agire, una sensazione strana lo pervade, non sente più il suo cuore che batte all'impazzata ma percepisce quello della preda, è in grado di prevedere il suo prossimo movimento e senza quasi rendersene conto la cattura in un lampo; ora colmo di gioia ed orgoglio, ringrazia la preda ed il suo dio per aver concesso a lui e alla sua famiglia la possibilità di vivere ancora, non importa per quanto tempo, conta solo adesso, è la legge della vita.

-L'adolescente europeo sta camminando per strada, non guarda dove mette i piedi e di tanto in tanto urta altri passanti maledicendoli, ha lo smartphone in mano e sta scambiando messaggi con alcuni suoi amici su quanti pochi soldi gli lasciano i suoi odiati genitori, costringendolo così a non vestirsi sempre alla moda come vorrebbe; non pensa a niente, le immagini che arrivano alla sua mente per "ispirare" la conversazione sono prese tutte in prestito dal cinema o da videoclip musicali; all'improvviso si collega alla chat una "tipa" che gli piace, perché somiglia a quella di "New Moon",  e lui preso dallo sgomento di non trovare le parole giuste da scrivere per apparire figo, non si accorge di una  enorme merda di cane sul marciapiede e la pesta irrimediabilmente; è una tragedia: ora dovrà tornare a casa di corsa, la giornata è rovinata da questo gravissimo incidente, passerà quindi il pomeriggio ad inveire contro i cani ed il resto del mondo per la sua crudeltà.


Mi sento ora in grado di scrivere il corollario allo studio di Cambridge:

poiché il cervello umano ha raggiunto il suo limite, gli umani dovranno scegliere tra continuare ad "evolversi" tramite l'adozione di ausili esterni in grado di espandere la loro capacità (quindi smartphone, tablet pc, etc.), oppure iniziare finalmente a chiedersi a cosa serve.

Un abbraccio e buone ferie a tutti