giovedì 21 ottobre 2010

La ricetta della Nonna

Come diceva il grande Alessandro Bergonzoni: si prende la nonna, si seda, si mette l'acqua a scaldare....

Ai nostri giorni, che resteranno nella storia come il periodo di massima espressione della evoluzione umana,  è crescente l'attrazione verso quello che si faceva prima:

-si stava meglio quando si stava peggio; paradosso insignificante che riformulerei in: si stava meglio quando si stava meglio... Ma che comunque ci vuole dire che si stava meglio prima;

-le aziende cercano di dimostrare che il loro prodotto è buono, convincendoci che è precisamente identico a quello che vendevano nel passato, parallelamente cercano di affondare le loro origini sempre più indietro negli anni (pare che la Kodak stia cercando di provare che sulla Sindone c'è il suo logo, mentre la Ferrero sta registrando per la sua nuova marmellata il marchio "manna dal cielo"); il vintage domina in tanti settori della moda di abbigliamento e arredo, e così via...

Ma è ora di smetterla di piangersi addosso e glorificare/riscattare il passato, dobbiamo guardare con entusiasmo e speranza al futuro! E quale miglior simbolo del futuro se non i giovani e la scuola?
Cerchiamo allora per un momento di sentirci dei veggenti, ed immaginiamo il mondo futuro che i nostri giovani presto realizzeranno.
Con il mio "occhio interiore" mi collego in una diversa dimensione spazio temporale e vedo un manager della prossima generazione: è seduto al tavolo con un collega, si parlano mandando sms sui cellulari mentre un parrucchiere dietro ognuno di loro, provvede a cambiargli acconciatura ogni 10 minuti circa, per non rischiare di lasciarli fuori moda; riesco ad intercettare alcuni degli scambi per sms durante la riunione:
-oh.. bella lì...stsr mngm al mcd?
-nn ho capt 1 cz
-scus.. dicev: stasera mangiamo al mc donald??
-boh..
-mah...
-tvttb
-idem
--Fine riunione--

No, nel panorama manageriale non riesco a cogliere segnali positivi, anzi direi che il quadro è sconcertante; provo a collegare l'occhio onniveggente in una scuola del futuro, vediamo se va meglio; "vedo" un professore universitario che parla a 2000 studenti stipati in un'aula, età media degli studenti 45 anni, età del Prof. circa 80; il Prof. scrive formule matematiche alla lavagna addormentandosi a metà riga, mentre gli studenti si aggiustano l'uno l'altro le acconciature ogni 10 minuti per non restare fuori moda, intanto si scambiano sms; vediamo cosa si dicono:
-oh.. bella lì... k scrv il bbbn?
-nn ho capt 1 cz
-scus.. dicevo: che scrive il babbione?
-boh... forse la ricetta del cheeseburger
-ah...grz tvtttb
-idem
--Fine lezione-- una barella intanto rimuove il corpo esanime del professore

Niente nemmeno nella scuola del futuro.. il mio esperimento di visione interiore ha mostrato solo un tunnel cieco costellato da schifezze... ma vuoi vedere che mi sono sbagliato? Ma certo, un errore imperdonabile: stavo visualizzando solo una colon-scopia!

Ora sono di nuovo fiducioso.

8 commenti:

  1. Quelle della Kodak e della Ferrero le trovo impareggiabili.......
    Caro Alberto, permettimi di dirti che non solo l'ignoranza e il qualunquismo, come tu fai notare, stanno invadendo il mondo e ne condizionano lo sviluppo ma io trovo che anche la violenza, o meglio il compiacimento un pò guardone che abbiamo nel rimestarla, quasi la si volesse esorcizzare facendone l'autopsia, sia veramente deleterio. E avendo, come sai, un ragazzo di 16 anni, quasi impotente di fronte a questa marea nera (avrà a che fare col colon?), sono sinceramente preoccupato per il suo futuro....

    Tiziano

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  2. ah ah ah spassosissimi gli sms! e poi non serve mettere il cell all'orecchio: hai visto mai che poi ti spettini... ah ah
    eppure se penso a come si viveva nelle varie società del passato... non tornerei indietro per nessun motivo al monodo!
    sembra anche a me incredibile ma il pensiero umano ha fatto e sta facendo grandi progressi ma, come in tutti i momenti storici "illuminati", riguarda una percentuale di persone ancora troppo esigua - o sono gli abitanti del pianeta che crescono più velocemente?
    baci
    Angela

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  3. Il futuro di certo non è roseo, e quando mai lo è stato?
    Fossimo vissuti ai tempi degli egizi, magari ci sarebbe toccato trasportare pietre per le piramidi.
    Ai tempi dei romani, magari allietare il pubblico del circo o remare in una galera.
    Nel medioevo magari contribuire ad alimentare un bel rogo.

    Spesso abbiamo la memoria corta per ricordare quante vicissitudini ha dovuto attraversare l'Italia negli decenni.

    Potremmo dire che è sempre lo stesso cartone animato splatter, e che nulla di nuovo sotto il sole compare.

    Se analizziamo il periodo siamo semplicemente in un nuovo medioevo, dove i "Signori" continuano a gabellarci e sfruttarci, dove le trame di palazzo sono all'ordine del giorno, dove l'ignoranza alimentata da una scuola che nulla ha da invidiale ad un vecchio Gulag sovietico. In questa era oscura dove le paure e il timor dei sono stati sostituiti dai nuovi mostri come le pandemie e gli stereotipi pubblicitari, resta solo una cosa da fare, prendere il coraggio e affrontare a testa alta differenziandoci rispetto alla massa imberbe ed obnubilata.

    Anzi quest'epoca può essere lo stimolo per la nascita di Uomini Nuovi, d'altronde la vita è un campo di battaglia come lo è sempre stato, e se si combatte e vince la grande guerra interiore, si ha la possibilità di poter lasciare un futuro più luminoso ai posteri.

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  4. Caro Tiziano;
    in fondo anche la violenza che percepiamo altro non è che ignoranza; non ci sono lotte per nobili ideali, ma solo ignobili zuffe per futili motivi; vedrai che tuo figlio saprà capire che, come dice il caro amico Menestrello, l'unica guerra che vale la pena combattere è quella interiore e si terrà alla larga dai bifolchi che sanno solo auto-distruggersi.

    Cara Angela;
    come si può intuire dai miei post, non sono fermamente convinto che sia in atto una evoluzione spirituale globale :) piuttosto noto una crescente inquietudine legata all'inarrestabile dilagare del nulla (come nella "Storia Infinita"); comunque non credo ci si debba preoccupare più di tanto, il "gioco" non lo abbiamo creato noi e non lo conosciamo (noi creiamo e conosciamo solo le illusioni), quindi nemmeno possiamo distruggerlo; ci resta solo la scelta di vivere con coscienza senza cedere alla tentazione di addormentarsi tra le braccia del Nulla.

    Caro Menestrello;
    sono con te ;)

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  5. Io non temo per il futuro dei miei figli, che sicuramente troveranno il modo di adattarsi meglio di me.
    Ad es. secondo me alcuni operai delle piramidi (come dice MenEr) avranno sicuramente trovato il loro lavoro un contributo al "divino" e questo avrà dato un senso alla loro vita, che ai nostri occhi appare miserevole.
    Temo piuttosto per me (leggermente egocentrica..) che la battaglia quotidiana di distruzione delle illusioni (almeno delle piu' apparenti ai miei occhi) non finisca per auto-rendermi persona non grata anche a loro. d'altronde la diversità non é mai stata di moda, neanche quando "si stava meglio".
    ma vedremo.
    se non avessimo speranza, anche basata sull'illusione di un presente e futuro pieni di promesse, non staremmo qui a parlarne.

    comunque, tanto per far polemica, nella storia infinita gli eroi maschi volano e cavalcano, invece la principessina quasi ci rimette le penne chiusa nel suo castello.. quindi se qualcuno conosce un enorme cane volante, ho appena deciso di propormi volontaria per andar a cercare le torte della nonna e la mezza stagione.

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  6. Ma quante volte abbiamo sentito dal nonno dire :"Ai miei tempi non era così avevamo altri valori"...e chissà quante volte i trisnonni hanno detto ai nonni "ai miei tempi non era così avevamo altri valori"..nzòmma Menestrello in camper non la dice mica male.
    Occhio ragazzi..quì rischiamo di fare i nonni anche noi...!!

    Comunque Albrt tvtb e ppp idriss.

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  7. Una leggenda inka racconta che un giorno tra tutti gli uccelli si tenne una grande gara per vedere quale sarebbe stato capace di volare più vicino al sole. Alla gara si erano iscritti i rappresentanti di tutti i volatili tranne il piccolo colibrì. Dopo averlo atteso per un certo tempo, gli altri decisero di iniziare lo stesso.
    Come previsto il condor, grazie alle sue grandi ali e la sua potenza muscolare, staccò tutti gli altri uccelli. Sembrava ormai destinato ad una vittoria sicura, fino al momento in cui, stanco e senza un briciolo di forza, vista la sua superiorità si accinse a tornare indietro. Fu a quel punto che il colibrì, perfettamente riposato, sbucò dalle piume del condor e con un balzo fulmine raggiunse una quota mai raggiunta da nessun volatile, vincendo la gara.
    Nella tradizione Inka, il condor rappresenta la vecchia iniziazione e il colibrì quella della nuova era. Non restiamo ancorati al passato, ma con l’aiuto delle nostre passate esperienze dobbiamo spiccare il balzo per arrivare a mete prima impensabili. Ci tengono incatenati al passato per impedirci di fare il balzo finale verso la luce.

    Indy

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  8. Senza il passato e senza la sua conoscenza non si possono fare balzi verso il futuro.

    Servono radici profonde e solo la Tradizione degli Avi le possono creare.

    Qualsiasi balzo senza conoscenza genera ancora più illusione, solo le radici possono impedire al vento di distogliere dall'obbiettivo il Viandante.

    Siamo ancora nella vecchia era, e dato che il tempo è ciclico ci si deve rifare a quello che è passato, dato che il futuro è già stato e sempre sarà ciclico come la ruota dei ghiacciai perenni.

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