martedì 12 ottobre 2010

Il Grande Fratello

La prossima settimana riparte il "Grande Fratello", trasmissione simbolo di un'epoca, alla sua undicesima edizione; giusto quindi dare risalto a questo affermato fenomeno mediatico e sociale senza cadere in atteggiamenti da "snob" (dal latino: "sine nobilitate", se non ricordo male) e tantomeno in vacui entusiasmi.
Un campione della nostra società sarà quindi presto selezionato, rinchiuso in una casa, sottoposto ad esperienze/esperimenti ed osservato continuativamente da tante persone in tanti paesi (non esiste infatti la sola edizione italiana).
Una prima riflessione sul tema potrebbe essere che: gli esseri umani, amano guardare i loro simili; niente sembra attrarci di più al mondo dell'immagine di noi stessi, anche se ripresi mentre stiamo golosamente liberando peti, vomitando per avere bevuto troppo, sbraitando come cani rabbiosi perché qualcuno ci ha rubato la forchetta o infine mimando goffi atti sessuali; non solo; i protagonisti di questa "Kermesse" dell'umana condizione, vengono presto trasformati dal pubblico in idoli o eroi.

E' passato il tempo in cui gli uomini migliori erano paragonati allo spirito di: draghi, leoni, aquile, etc. e portavano tale titolo con onore riproducendolo nei loro simboli; oggi l'uomo ha posto nuovamente se stesso al centro del creato e si considera l'essere più bello e perfetto in assoluto, quindi se oggi un nativo americano fosse eletto a guida di una "tribù metropolitana", si cingerebbe il capo non più di piume d'aquila ma di figurine dei calciatori, invece di coprirsi con la pelle d'orso porterebbe in spalla una velina e come bastone, simbolo del suo potere, avrebbe un telecomando tv; volti di "showman" come simboli araldici di casate prestigiose e totem con le fattezze di Fabrizio Corona al centro delle piazze riempirebbero le nostre città, a ricordarci che il massimo cui un essere umano può aspirare è una camicia con le sue iniziali cucite, se non altro per suggerirgli come si chiama, quando il TG locale lo intervista per sapere se i saldi quest'anno sono davvero convenienti.

Continuiamo quindi a guardarci allo specchio, celebrando la rimozione dei peli superflui come fosse un esorcismo ed adorando la nostra divina natura durante la messa in piega, attenti solo a non incrociare mai lo sguardo di un animale fiero e selvaggio; perché nei suoi occhi potremmo morire, perché nel suo sguardo potremmo perderci, perché nessun telecomando potrebbe mai farci cambiare canale mentre ci sentiamo letti nell'anima da un essere che ignora le iniziali sulla nostra camicia.

7 commenti:

  1. ormai ogni volta che accendete la tv assistete a un circo da grande fratello, ce n'è per tutti i gusti... dal macabro al grottesco, passando per la morbosa curiosità sul sesso e le disgrazie altrui, in quest'interminabile parata di finta fratellanza e buonismo

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  2. Inutile forse dire che concordo... vedo questi fenomeni mediatici mossi dalla stessa "nobile" energia che ci fa rallentare in autostrada, creando code mostruose, solo per curiosare una vettura incidentata; ovviamente fregandosene alla grande in caso serva fermarsi e prestare soccorso

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  3. Bella istantanea della situazione reality e non solo.
    Personalmente mi permetto di aggiungere che uno dei principali problemi (ma non il solo) che ci affliggono è la mancanza per le giovani generazioni di valori e ideali "solidi", il massimo obiettivo della media dei nostri giovani concittadini è diventare un calciatore o una velina ed avere, come dici giustamente tu, le iniziali ricamate sulla camicia.
    Ma che ne è stato degli ideali che hanno mosso le civiltà per millenni: accrescere la propria cultura, migliorare la propria sensibilità verso il mondo che ci circonda, essere solidali con gli altri, abituarsi a PENSARE da soli? Diciamocelo, tutto questo lo abbiamo delegato alla scatola magica, ex tubo catodico, oggi LCD, plasma ecc., che con solerzia ci fornisce quello che prima ci procuravamo da soli: cultura, conoscenza del mondo, solidarietà (ah! tutte quelle belle raccolte di fondi con lo sponsor..... compra il biscotto e ti libererai la coscienza donando un centesimo....) e soprattutto IL PENSIERO...... Ma ci rendiamo conto che ci sono milioni di persone in Italia che non sono più in grado di leggere un libro o un giornale e meno che meno scrivere qualcosa di sensato? Sono i figli delle email piene di TVB, xche, nn ecc. ecc. ecc.
    Grazie TV, anzi grazie a chi ti controlla, hai liberato la bestia che era in noi!

    Tiziano

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  4. Nota felice: gli italiani restano comunque piu' casa-e-famiglia. l'emissione é: il grande fratello-vogliamoci bene-siamo tutti 'na famiglia.
    In Francia hanno avuto un'idea f-a-v-o-l-o-s-a, cercano di "mascherare" lo stesso voyeurisme affinché l'apparenza-inganni fino alla fine: qui l'emissione si chiama "secret story" eheheh

    ad ogni cittadino la società cui "appartiene", in quanto pare che rispecchiarsi nell'appartenenza ad una tribu' ci darà la pace interiore. anche perché se non vi rispecchiate vi sentirete soli soletti e comincerete a cercare aquile o draghi :-)

    purtroppo qui pare che le aquile volino davvero alte. oppure in alternativa siamo tutti molto bassi.
    vi consiglio di cambiare canale o di lasciare ogni speranza oh voi che entrate.

    un abbraaaaaaaaaaaaaaccioooo

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  5. Bella l'immagine della bestia selvaggia che se ne frega delle firme sulla nostra maglietta e ci confronta realmente per quel che siamo....è proprio così!!
    Lasciamo perdere invece, le critiche ai programmi che tanto noi tutti (chi più, chi meno)guardiamo con la coda dell'occhio per poi condannarli con infamia!!
    Se non venissero premiati con picchi di share (che NOI stessi creiamo!!) non verrebbero riproposti anno dopo anno!
    Siamo quello che guardiamo....questa è la verità (aimè)! Wi

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  6. Caro anonimo ci sono tantissimi, me compreso che la TV non la guardano e ne vanno fieri, se poi gli altri sono imbecilli e si fanno guidare come burattini non si lamentino.

    E non pretendano di voler vivere come uomini, sono solo utili idioti e servi del sistema.

    C'è una grossa differenza tra la gente e gli uomini.

    Klaus

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