giovedì 3 maggio 2012

Il mio nome è Bond

Sembra un sortilegio: ogni cosa importata da "fuori" ci abbaglia nel suo ammiccante splendore per poi perdere immediatamente ogni fascino quando nazionalizzata; immaginiamo infatti se l'agente segreto più famoso del mondo avesse detto: il mio nome è Bond.. Giacomo Bond, o ancora peggio, Giacomo Obbligazione sì, perché "Bond" significa legame, obbligazione, vincolo, impegno e/o prigionia...

I Treasury Bonds non smentiscono il maleficio, se infatti li lasciamo nel loro idioma natale rimandano alla florida (non in senso geografico), o ritenuta tale, economia statunitense; quando invece diventano in Buoni del Tesoro ecco che diventano il simbolo della attuale crisi finanziaria.

Gli astuti membri del moderno illuminismo hanno pensato bene di non tradurre il termine "Bond" nel suo significato intimo (forse perché gli investitori sarebbero da subito stati scoraggiati nell'acquistare qualcosa che si chiama "prigionia del tesoro" o "vincolo del tesoro", giusto?), piuttosto hanno scelto la parola "Buoni".
Faccio un salto nel passato ed immagino la riunione tra i membri (non in senso squisitamente anatomico...) di questo ristrettissimo gruppo alla guida del pianeta, che discutono l'invenzione e come proporre l'acquisto dei Treasury Bonds in modo da renderlo sexy, in modo da alimentare il meccanismo infernale che permetterà agli stati ad indebitarsi senza limiti contando poi sul finanziamento di chi compra i loro "Bond";  una sfida immane.. pensate: 
arrivate a convincere chi ha messo da parte dei risparmi (magari sudandoseli con il lavoro di una vita) che il miglior investimento da fare è comprare dei titoli di debito generati da uno Stato affetto da incontinenza di costi o addirittura convincere altri Stati ad investire nel debito generato da un terzo Stato, dietro il pagamento di interessi e la restituzione del capitale investito al termine del periodo concordato ed infine, come ciliegina sulla torta, mettere le borse e le agenzie di rating a decidere unilateralmente il valore del tasso di interessi che i titoli generano.
Ma questa è follia: è come investire in una mucca che costa più per il fieno che mangia di quanto si ricava dal latte che produce ed avere un altro allevatore (quindi inevitabilmente un concorrente) che decide quanto vale questa mucca, è come investire in una gallina che mangia perle e caga... quello che tutte le altre cagano...Lasciamo poi da parte le ovvie considerazioni sul fatto che uno Stato dovrebbe essere una sorta di grande e libera associazione senza fini di lucro, sia diretti che indiretti, che uno stato non dovrebbe diventare una banca o permettere che una banca si sostituisca a lui, altrimenti non è più uno Stato, giusto?

Lasciamo perdere e torniamo alla riunione degli incappucciati (così chiamati non perché, come si pensa, indossano un cappuccio ma perché consumano quantità industriali di tale bevanda) che stanno ideando la macchina infernale, globale, che permetterà agli stati di indebitarsi e sostenere il loro debito spostandolo nel mondo della speculazione finanziaria diventando delle grandi banche controllate da banche ancora più grandi; prende quindi la parola il numero 1 (ovviamente non si chiamano per nome):

-signiori, qui si deve davvero davvero trovare un colpo di gegno, attrimenti non possiamo più ciucciare soldi; la giente deve penzare che indebitarsi per uno stato è normale e anzi... deve pacare lei per comprarzi il debbbito, noi gli daremo degli interessi e poi gli riprendiamo tutto e di più con le tasse; capito il gioco?
Dopo potremo pure scommettere tra di noi sui vari debiti, su chi sale e sciende, io punto qua, tu punti llà e se per caso rischiamo di perdere la scommessa, basterà mettere in giro qualche notizia bufala, che certe voci raccontano che quello lì non va così bene come si diceva, etc, e le borse reagiranno rimettendo le cose a posto e noi ci facciamo altri soldi. Ora però serve del marchetìn, dobbiamo trovare il nome giusto per questi titoli, che la giente sia spinta a compralli, sennò non ci cascano questi; avanti con le proposte

cominciano a prendere tutti la parola in rapida sequenza, tutti eccitati dalla magnifica idea:

-io li kiamerei Bunde come per la Bundesliga, faranno tutti il tifo per loro
-tamagotchi, chiamamoli tamagotchi! Li vollanno tutti per coccolalli con amole
-frateli no, kosì non fa pene, perkè infece non kiediamo ke pachino e pasta, kome per una donazzione, kiamiamoli un ofertorio
-roger, si chiameranno roger

Insomma il caos... sembrava impossibile arrivare ad una conclusione, quando finalmente il numero 1 interviene:

-basta!!! State buoni!
....un attimo di silenzio, poi...
-buoni?... Buoni! Chiamiamo i bond: "Buoni"! Daranno l'idea di qualcosa di valore, di positivo, di sicuro; geniale!

Ed ecco nascere i Buoni del Tesoro, pronti ad avvelenare tutto e tutti ed uccidere lentamente gli Stati dopo aver succhiato ogni goccia disponibile di "liquido"...

Questa situazione tremenda mi aveva convinto che ormai non ci fosse più niente da fare, l'inganno era stato perpetrato ed il gioco era ormai inarrestabile, poi.. all'improvviso.. spunta fuori Monti..
Ma chi è, ma da dove viene, però parla di cose sensate, parla di risanare il bilancio e porsi l'obiettivo di non creare più debito ma andare in pareggio, di ridurre gli sprechi, liberalizzare, stimolare la crescita e ritardare la crisi, insomma come un preservativo di marca.
Stavo iniziando a sperare nuovamente in un futuro per il nostro paese, almeno fino a quando ho sentito il nome del nuovo incaricato per il risanamento dei conti, il tecnico dei tecnici, il bistecnico Bondi.
BOND-i??

No, è finita davvero

Un abbraccio

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