giovedì 20 settembre 2012

Bioillogico

Il termine "Bio", che rimanda alla parola "vita", è diventato il prefisso costante (quindi il prefisso-fisso) di quasi ogni termine del nostro vocabolario; basta andare a fare la spesa in un supermercato per ritrovarsi circondati da prodotti "bio": bio-uova, bio-insalata, bio-frutta, bio-cartaigienica, bio-pannolini e così via verso l'infinito ed oltre (dove forse c'è il bio-infinito).

Mentre camminiamo tra le corsie leggendo le etichette ci ritroviamo a cinguettare come un pulcino africano (che, evidentemente, fa: "bio -bio") e veniamo gelati dal dubbio di quale prodotto selezionare tra "bio" e "non-bio", magari tra due prodotti entrambi in offerta "due al prezzo di uno", dunque: due bio o non due bio, two bio or not two bio, un vero Amletico dilemma....; la cosa veramente assurda è che il nostro dubbio non è generato dalla incertezza di cosa ci accadrà quando addenteremo una bio-mela dopo anni che mangiavamo soltanto delle volgari mele, ma piuttosto dal terrore di cosa potremmo essere malati dopo anni di assunzione della molto meno costosa gemella non-bio, che ora ci appare quasi come la mela avvelenata della bella addormentata nel bosco.
E' ovvio, la pubblicità ci ha già inculcato il messaggio subliminale che tutto ciò che è "bio" può solo condurre ad una lunga e felice vita, come ricorda la parola stessa, mentre quello che non è bio... ahimè... poi non dite che non vi avevamo avvertito.

Siamo irresistibilmente, istintivamente, inevitabilmente catapultati nel mondo bio; non appena un prodotto bio affianca quello che fino al giorno prima utilizzavamo, già iniziamo a percepire i sintomi delle terribili malattie che il vecchio e non-bio prodotto ci stava procurando:
"guarda guarda... carta igienica bio.. costa il doppio di quella che uso... però, ora che ci penso, ultimamente avevo sempre il culo arrossato e mi sembra di sentire che le emorroidi si stanno gonfiando.. chissà quali prodotti velenosi ci mettono dentro in quella non bio pur di risparmiare"
ed ecco che senza nemmeno rendercene conto la bio-carta igienica è già nel nostro carrello, di fianco a 3 kg di bio-cioccolata dietetica al peperoncino che ci papperemo nel giro di poche ore (ma lungi da noi il dubbio che i fastidi accusati siano in qualche modo correlati all'innocente vizietto quotidiano).
Quindi siamo certi che le bio-uova vengono da galline che fanno tutti i giorni il bidet e mangiano solo bio-mangime servito su bio-piatti monouso, la bio-lana viene da pecore che vengono quotidianamente spulciate da scimpanzé che si lavano le mani ogni due ore con sapone di Marsiglia, la bio-salsiccia viene da maiali vegetariani anoressici ed il bio-miele da api operaie non iscritte al sindacato.

Fermandosi a riflettere verrebbe da chiedersi per quale motivo dobbiamo pagare di più per la mera promessa di non essere avvelenati, poi mi domanderei perché le cose peggiorano costantemente nella qualità e per avere un prodotto che magari è un pochino meno peggio bisogna pagare di più.... Forse dobbiamo aspettarci che anche il "bio", una volta raggiunta la saturazione del mercato, comincerà ad essere un po' meno bio; forse a causa della crisi economica gli scimpanzé spulcia-pecore per biolana non potranno più lavarsi le mani spesso perché il sapone costerà troppo e allora avremo un genio, un illuminato della economia globale, che lancerà i suoi prodotti a marchio "trio", che è il 50% più bio di "bio" quindi costa il doppio, e che giurerà di essere in grado di farci capire la differenza tra una pesca, un pallina da tennis ed un pomodoro se li assaggiamo ad occhi chiusi.

Non voglio dire che è tutta una bio-presa per i fondelli, anche se posso affermare con certezza che tanti bio-parchi in giro per il nostro paese somigliano a normalissimi campi e che tutti si bagnano della stessa pioggia, respirano la stessa aria e assorbono le stesse radiazioni (non sono solari...); sto dicendo che scrivere "bio" davanti a qualcosa non significa assicurare il miglioramento e prolungamento della vita di chi la compra che comunque, presto o tardi, terminerà per ironia della sorta con una bella bio-grafia.

Un abbraccio

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