giovedì 14 luglio 2011

La parabola dei talenti

Prossimi alle vacanze estive è il momento di fare il bilancio dell'anno scolastico da poco terminato o dell'anno accademico in via di chiusura; in questo "caldo" periodo non si sottraggono al loro importante compito anche le agenzie di Rating, le cui "pagelle" sulla stima della solvibilità del debito da parte dei paesi analizzati, sono ormai qualcosa di sempre più simile al divino Giudizio Universale.

Al pari della biblica triade (padre, figlio e spirito santo) le principali agenzie di rating Moody's , Fitch e Standard & Poor's, sono di fatto il vertice assoluto dell'unica vera religione globale: la speculazione finanziaria; ecco quindi che i sacerdoti delle agenzie di rating, nel corso della loro quotidiana omelìa, bacchettano il nostro spirito ricordandoci che siamo peccatori, che dobbiamo soffrire, sacrificarci, lavorare sodo e soprattutto non legarci al vile danaro che deve invece essere restituito con gli interessi a chi ce lo ha prestato e, se per caso ne avanza ancora un pochino, donarlo ai più bisognosi.

La restituzione con interessi dei soldi prestati è un tema centrale per la santa trinità dei rating, che si fa forte di una sacra scrittura per mantenere saldamente la sua posizione di giudice universale, vediamo cosa recita testualmente il brano:

«Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. Ad uno diede cinque talenti, ad un altro due e ad un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì.

Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone.

Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque". Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore".

Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: "Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo". Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti".

Insomma, basta che alla parola "padrone" sostituiamo il termine "Banca Centrale" e basta che l'esame finale non lo faccia il padrone stesso ma il suo fedele consulente "Moody's" e quello cui stiamo assistendo in questo periodo sembra il ritratto cristallino del brano. Ma come non restare sbigottiti nel leggere queste parole? Quanto deve essere sviluppata la capacità e sapienza di interpretazione teologica per non cadere nel banale e grossolano errore di pensare che la Santa Chiesa sia la prima a benedire la speculazione finanziaria? Possibile che una così semplice, chiara e banale descrizione di un episodio di transazione finanziaria (ai limiti della usura) abbia un diverso e profondo significato spirituale? Mi serve un aiuto... non ce la faccio.. la mia fede vaccilla...

-prontoooo... Ratsy ci sei?
-cvi la secreteria del zanto padre, non ci zono, lasciate un messaggio dopo l'alleluia... "aaleluiaaaa..."
-dai ratzy lo so che ci sei, non ingannare il tuo povero figliolo
-uffa kantastorie, sei l'ottafa piaka della apokalizze; ke fuoi???
-dunque: parabola dei talenti; non riesco a togliermi dalla testa che il padrone sia solo una specie di usuraio, poi cita esplicitamente l'importanza di fare fruttare i soldi in banca, insomma... non ci vedo niente di spirituale, piuttosto sembra un manuale del bravo speculatore.
-ma kome ozi??? ma ti zei bevuto zolo il fino senza ostia durante la komunione?
-no dai, aiutami, sono davvero confuso; quale sarebbe il vero significato di questa parabola...?
-è zemplicizzimo: il zignore ti ha kreato con delle kvalità, tu da buon kristiano defi metterle a frutto durante la fita, per rendere krazie e meritare il paradizo
-ok, quindi devo mettere il mio cervello in banca per esempio?
-noooo! Neein! la Panca è zolo un ezempio
-lo sperma nella banca del seme, allora?
-nooooo, zozzone che zei! La Panka è solo un ezempio di come fare per fare fruttare le tue qvalità
-ma non trovi ingiusto che il poveretto che non ha fatto fruttare il talento, venga buttato fuori e il suo talento sia regalato a chi ne aveva dieci? Dov'è il perdono, la carità; nella storiella del figlio prodigo il finale era diverso, no? Dove è il merito di aver fatto fruttare dei soldi se è la banca che ha creato il guadagno? Loro non hanno fatto niente! E se poi la banca falliva e l'unico che aveva tenuto il talento da parte era quello che aveva ancora qualcosa, cosa sarebbe successo?
-cvi la secreteria del zanto padre, non ci zono, lasciate un messaggio dopo l'alleluia... "aaleluiaaaa..."

Eh già, forse non è un caso che questa crisi globale stia mettendo a dura prova anche la fede; c'è una crisi di valori e parlando di "valori" è sempre più difficile distinguere quelli spirituali da quelli pecuniari, come diventa difficile distinguere un giudizio morale da un rating; mi chiedo soltanto il motivo per cui i giudici delle sorti della nostra economia europea (la santa trinità del rating sopra citata), quelli che decidono se e quando uno degli stati membri rischia il "default", quelli che influenzano pesantemente il futuro dell'Euro e dei nostri piccoli patrimoni di singoli cittadini, quelli che devono far discendere il loro pesantissimo giudizio da una profonda conoscenza delle dinamiche dei singoli paesi membri della UEE sia a livello economico che politico, siano tutti e tre americani....

Un abbraccio

1 commento:

  1. Complimenti Alberto, veramente grande come sempre. :)

    Sei riuscito a strappare anche un sorriso in questa triste situazione che stà strangolando milioni di persone.

    Mi chiedo quando gli stati europei decidano di prendere esempio dall'Islanda e porre fine a questo scempio plutocratico.

    Eppure i signori sanno perfettamente che nei tempi bui sorge sempre un condottiero dalle masse oppresse.

    Non resta altro che osservare dato che la classe politica italiana è decerebrata e smidollata come la maggior parte degli italiani stessi, oltre che prona al Sistema.

    Grazie Alberto.

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