giovedì 24 marzo 2011

La caverna

E' paradossale essere in un paese sostanzialmente democratico e trovarsi nella condizione di meri spettatori di fronte a continue, pesanti e a dir poco discutibili "scelte obbligate" che il governo, da noi eletto, compie.

Niente sembra più dipendere dalla volontà del singolo politico, ma piuttosto da qualcosa di "esterno" e non ben definito:

-la politica finanziaria è dettata dalla crisi economica mondiale;

-la politica estera è guidata dalle convenzioni ONU, NATO o dalle posizioni della Comunità Europea;

-la politica interna è determinata dal fenomeno della immigrazione;

-la politica energetica dipende dai costi del petrolio;

-tutti gli altri interventi politici sono azzerati, sempre "per colpa": della crisi economica globale, della CEE, dell'ONU, che tolgono ogni residua risorsa od energia;

-perfino la possibilità di avere una alternativa di governo sembra non dipenda da noi, ma dalla persistenza di un fenomeno astrale definito "vuoto politico", contro il quale pare ci sia ben poco da fare.

A questo punto verrebbe da pensare, che a seguito del contesto esterno così determinante e pesante, il governo si limitasse a fare bene quel poco che gli rimane: far rispettare la legge, aiutare la sviluppo economico attraverso iniziative e progetti a tutela di consumatori ed aziende italiane, insomma in una parola stringersi attorno al paese e cercare di "tenere botta" ed andare avanti... invece: fanno festini, saccheggiano i pochi soldi pubblici rimasti per aumentarsi costantemente stipendi e benefit, litigano dividendo continuamente il paese in sterili polemiche, lanciano vuoti e stupidi slogan, si scambiano poltrone, etc.

Al cospetto di una realtà così "guastata" si potrebbe cedere al bisogno di urlare il nostro sdegno ma, fermandosi a riflettere un momento, è facile concludere che ogni iniziativa simile sarebbe ancora una volta strumentalizzata, svuotata di ogni contenuto ed infine utilizzata per continuare ad alimentare l'attuale contesto senza minimamente mutarlo.
Siamo quindi al cospetto di una sorta di "Blob", una creatura repellente che si nutre di qualsiasi cosa trasformandola inesorabilmente in altro blob, destinata a fagocitare il mondo intero trasformandolo in una unica sterminata melma putrescente, come nell'omonimo (ed in tal senso profetico) film.

Restando nella metafora della lotta contro il blob, o comunque della lotta per la sopravvivenza dal blob, i pochi esseri non ancora inglobati (o "inblobati" se preferite) si sentono soli, impauriti, disorientati, come forse si sentivano i nostri lontani antenati al cospetto di fenomeni naturali spaventosi ed incontrollabili.

Vorrei allora con questo messaggio poter raggiungere il cuore e la mente di questi pochi superstiti ed invitarli a cercare insieme rifugio in una simbolica caverna, così come facevano i nostri progenitori; in questa caverna disegneremo e rievocheremo i valori del nostro essere umani e lasceremo poi l'impronta delle nostre mani sulle pareti, per ricordare e ricordarci che questa è l'unica realtà e speranza per l'uomo: imparare di nuovo ad unirsi in fratellanza con i suoi simili.

Un abbraccio

1 commento:

  1. bellissimo commento. l'idea del rifugio globale mi sembra l'unica alternativa realistica. grn bel messaggio di fratellanza. proprio ci voleva grazie

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