giovedì 12 gennaio 2012

Demagogia

E' un termine che si sente utilizzare sempre di più in occasione di dibattiti e discussioni, deriva dalla composizione di due parole di origine greca che significano disgiuntamente: popolo e condurre/trascinare (fonte wikipedia); il termine ha una connotazione negativa, quindi la demagogia non è la conduzione del popolo in modo virtuoso quanto piuttosto attraverso la menzogna e l'inganno.

Secondo Platone, la demagogia non era solo un comportamento politico finalizzato alla retorica e le false promesse ma una vera e propria forma di governo; venivano infatti identificate e distinte, come facce opposte di una stessa medaglia, le forme di governo "illuminate"dalle loro versioni corrotte nel "corpo" e nello spirito, quindi: ad una virtuosa monarchia corrispondeva la corrotta tirannide, alla aristocrazia faceva da contro-altare la oligarchia ed infine alla tanto cara democrazia si alternava la demagogia.

Personalmente sono rimasto colpito dalla infinita ed immortale saggezza di Platone, il quale giustamente non ha dipinto la demagogia come un vizio, un comportamento o un malcostume, quanto piuttosto come una vera e propria forma di governo, in tutto e per tutto; e questa visione, a mio avviso, deve farci riflettere profondamente.
Il problema dell'Italia, non sono stati quindi i vari signor Prodi, Berlusconi o ancora più indietro D'Alema, Andreotti e chi più ne ha più ne metta; i prossimi candidati faranno di tutto per farci credere che i loro predecessori sono stati i principali se non unici colpevoli degli errori commessi, della loro demagogia, dei loro inganni; invece la realtà è che chiunque andrà a governare l'Italia sarà un ingannatore, a meno che invece di cambiare la faccia del candidato non cambi l'intero sistema politico e si riesca a passare dalla attuale demagogia alla democrazia, e la chiave del passaggio è sostanzialmente una: la scomparsa della corruzione.

Una delle parole di moda in questo periodo è la lotta all'evasione fiscale, ma l'evasione fiscale è anch'essa concettualmente riconducibile alla corruzione, infatti si evade per avere denaro in più che non spetta o per pagare meno un servizio o, infine, avere altre agevolazioni collaterali.
A mio avviso, la corruzione può essere simboleggiata in un certo senso dall'ovetto kinder: si sceglie l'uovo non solo perché si vuole mangiare il cioccolato (altrimenti avremmo acquistato solo la cioccolata), ma anche perché ci si aspetta un "extra" che è il regalo... prima ancora di assaporare il cioccolato siamo quindi spinti a rompere l'uovo e vedere la sorpresa al suo interno, poi ci si accorge che è un oggetto inutile, idiota e privo di alcun valore e si cerca quindi consolazione nel cioccolato comprendendo infine che se avessimo comprato solo del buon cioccolato, sarebbe stato più gustoso ed avremmo speso anche meno soldi; in sostanza: ci siamo lasciati "corrompere" dal regalino nel compiere la nostra scelta.

Il reale valore è sempre meno centrale nelle scelte che tutti compiamo, mentre ha enorme importanza la nostra aspettativa dei ritorni "indiretti" legati a quella cosa:

-compro a caro prezzo degli occhiali da sole, quando li indosso sono talmente grandi e pesanti che ho la sensazione manchi solo il boccaglio e poi potrei andare a fare immersioni in mare; ma ugualmente li voglio perché sono attratto dallo "status" che questi mi conferiranno, sarò "fico", alla moda e magari penseranno che sono anche economicamente benestante; quindi mi aspetto che indirettamente trarrò vantaggi da questo acquisto: donne, maggiore considerazione da parte degli amici, etc. poco importa se quando guardo un palo della luce mi sembra una banana rosa, oppure se quando la macchina passa in una zona ombreggiata dovrò toglierli al volo pena la scomparsa della visione (finendo quindi a sbattere contro una presunta banana rosa);

-fornisco il mio appoggio ad un politico, o anche solo ad un mio superiore in ambito lavorativo; non riesco a capire cosa dica (mentre dovrebbe essere il suo primo obiettivo essere chiaro e trasparente nei confronti dei suoi collaboratori o sostenitori), mi trasmette sensazioni negative "a pelle", non è stato in grado di chiarirmi che cosa farà, come e quando, se ottiene il mio sostegno, ma.... lo voto lo stesso. Perché? Forse nonostante tutto mi sono convinto che sia una persona meritevole, di grande levatura, competente ed in grado di assicurare prosperità e successo ? No, lo sostengo perché credo che questo mi porti un vantaggio indiretto, la soddisfazione di un mio desiderio (magari anche solo di rivincita verso quelli che considero miei avversari), più soldi in tasca, meno paure, etc. Poco importa se poi a guidare il paese e le aziende del paese ci siano esseri la cui migliore e più apprezzabile espressione comunicativa è un rutto.

A conclusione di questo volo pindarico sul tema della demagogia, ritengo che il primo vaccino contro il cancro che ha contagiato tutti sia il recupero del valore reale delle cose e dei concetti, quello percepibile ed intrinseco, non quello indiretto e aleatorio; forse potrei tornare al famoso aforisma zen del dito e la luna che ci invita ad identificare la realtà piuttosto che chi cerca di dipingerla in modo illusorio; a tal proposito riporto un passaggio del grande Corrado Guzzanti che nelle vesti dell'On. Di Pietro affronta il tema:



[...]Allora, noi dell'Italia dei Valori, se il dito indica la luna, non è la luna che la luna già stava prima...qua è il cittadino che se io porto l'esca per chiappare 'o scarfaglione, me porto l'esca per lo scarfaglione, se tu mi dici che a barca ce mette le ali, non è che diventa un aereoplano ... capisci a me, qua stiamo sempre a taglià il salame col cucchiaino! Se io porto la forchetta tu mi versi a minestra, loro si pensa che i cittadini stanno qui per farsi vende fumo e farsi fregà l'arrosto; ma così neanche senza na bi ... immane! Allora, per esempio, l'altra sera, stando calmi, l'altra sera noi dell'Italia dei Valori ... è finito il provolone!
 

Un abbraccio

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